Emergenza Idrica Roma
La capitale, che storicamente ha beneficiato di una vasta rete di acquedotti, sta affrontando un drastico calo delle risorse idriche, aggravato da un sistema di distribuzione inefficiente e da un cambiamento climatico che sta riducendo la disponibilità d'acqua.
Nel 2022, il livello delle riserve idriche nella regione Lazio è sceso al minimo storico, con i bacini idrici che hanno raggiunto un livello di riempimento inferiore al 30%.
Questa carenza di acqua ha portato a una serie di misure straordinarie, tra cui la riduzione della pressione dell'acqua nelle ore serali e notturne in diverse zone della capitale.
Le perdite nella rete idrica di Roma sono un altro problema cruciale: si stima che circa il 35% dell'acqua potabile venga sprecata a causa di tubature obsolete e di un sistema di distribuzione che presenta numerose perdite.
Questo inefficiente utilizzo delle risorse aggrava ulteriormente l'emergenza, considerando che la città dipende per circa il 90% dalle risorse provenienti da bacini esterni, come il fiume Tevere e l'acquedotto del Peschiera.
In risposta a questa emergenza, l'ACEA (azienda che gestisce il servizio idrico di Roma) ha avviato piani di intervento per ridurre le perdite e migliorare l'efficienza della rete, ma gli investimenti necessari per modernizzare l'infrastruttura sono ancora insufficienti.
Nel 2021, il Comune di Roma ha anche adottato misure di razionamento, limitando l'uso dell'acqua per usi non essenziali e incentivando l'uso responsabile delle risorse.
L'emergenza idrica di Roma, quindi, non è solo una questione legata alla scarsità di acqua, ma anche alla gestione delle risorse, con il rischio che le crisi future possano impattare pesantemente sulla vita quotidiana dei romani e sulla sostenibilità della città. Per affrontare questi problemi, sono necessari interventi urgenti e soluzioni innovative a lungo termine.


Soluzione...Raccolta e riuso dell'acqua piovana.
Il progetto della Piazza del Mercato Sostenibile di Casablanca di TomDavid Architecten è un esempio di architettura che integra funzionalità urbana con un forte impegno verso la sostenibilità ambientale.
l progetto si concentra sulla creazione di uno spazio pubblico che risponde non solo alle esigenze commerciali e sociali, ma anche alle sfide ecologiche contemporanee, con un'attenzione particolare alla gestione delle risorse naturali.
Un aspetto centrale di questa piazza è il riuso delle acque , un tema cruciale per le città moderne, soprattutto in contesti come Casablanca, dove il clima caldo e secco rende la gestione delle risorse idriche fondamentale.
L'approccio del progetto prevede l'adozione di soluzioni innovative per raccogliere, filtrare e riutilizzare le acque piovane, minimizzando il consumo di acqua potabile e riducendo al contempo il rischio di allagamenti durante le piogge intense.
Il design integra un sistema di raccolta delle acque piovane che viene canalizzato attraverso pavimentazioni permeabili e appositi bacini di raccolta sotterranei. Le acque vengono poi filtrate e trattate in modo da poter essere riutilizzate per scopi non potabili, come l'irrigazione degli spazi verdi, il raffreddamento passivo degli edifici e il funzionamento di fontane e giochi d'acqua che arricchiscono la piazza.
Questo sistema non solo ottimizza l'uso delle risorse idriche ma contribuisce anche a ridurre l'impatto ambientale della piazza, facendo in modo che il suo ciclo di vita sia più sostenibile.
Inoltre, il design delle superfici e degli spazi verdi è pensato per massimizzare l'assorbimento dell'acqua, riducendo il fenomeno dell'effetto isola di calore tipico delle aree urbane densamente costruite. La piazza diventa così un esempio di come il riuso delle acque può essere integrato nell'urbanistica moderna, facendo della sostenibilità non solo una scelta progettuale, ma un elemento vivo e attivo nel contesto urbano quotidiano.
Questo progetto dimostra come l'architettura e il design urbano possano rispondere alle sfide ecologiche contemporanee, trasformando gli spazi pubblici in modelli di sostenibilità a beneficio della comunità e dell'ambiente.



Con l’aumento dei fenomeni climatici estremi, come nubifragi e ondate di calore, le città devono adattarsi per diventare più sostenibili. Una delle soluzioni più innovative che sta guadagnando terreno riguarda l’uso di superfici drenanti al posto dell’asfalto tradizionale, in particolare in zone come le corsie tranviarie.
Mettere una superficie drenante sotto i binari del tram non è solo una scelta estetica, ma una necessità per affrontare i cambiamenti climatici. Le superfici drenanti sono progettate per assorbire l’acqua piovana e farla defluire nel sottosuolo, riducendo il rischio di allagamenti durante i frequenti nubifragi. Inoltre, queste superfici contribuiscono a mitigare l’effetto isola di calore: mentre l’asfalto tende a trattenere e irradiare calore, le soluzioni drenanti raffreddano l’ambiente, migliorando la qualità dell’aria e il benessere dei cittadini. Un ulteriore vantaggio è che queste pavimentazioni sono meno soggette a deterioramento rispetto all’asfalto, con un impatto positivo anche sulla manutenzione.
Alcune città che hanno utilizzato delle superfici drenanti per parti di tracciati dei tram sono: Bordeaux, Torino e Stoccarda.
Soluzione...Binari su terreno drenante.
TRAM DI BORDEAUX.
Il tram di Bordeaux è un esempio di infrastruttura sostenibile che integra soluzioni drenanti lungo il tracciato. In diverse parti della rete, i binari sono posati su prati erbosi e superfici permeabili, che permettono una gestione ottimale dell’acqua piovana, riducendo il rischio di allagamenti e migliorando il microclima urbano. Bordeaux è inoltre nota per il suo innovativo sistema di alimentazione a terra (APS), che evita l’uso delle tradizionali catenarie nei centri storici, riuscendo così a mantenere il decoro urbano.

TRAM DI TORINO.
A Torino prende forma un progetto innovativo per rendere la città più verde e resistente ai cambiamenti climatici. Tra gli interventi previsti, le corsie tranviarie saranno trasformate in distese di prato, sostituendo il bitume con superfici naturali in grado di mitigare il calore e migliorare l’assorbimento dell’acqua piovana. Uno degli interventi principali riguarderà il tram 4 in corso Giulio Cesare, dove un tratto di binari sarà immerso nel verde, creando un ambiente più sostenibile e piacevole per cittadini e viaggiatori. Oggi già alcuni tratti del tram 3 e 9 sono costituiti da zone erbose. Questo progetto rappresenta un primo passo verso una Torino più vivibile, con soluzioni che, se efficaci, potranno essere estese all’intero territorio urbano.


TRAM DI STOCCARDA.
Il tram di Stoccarda è un esempio di mobilità urbana sostenibile: in molte sezioni della rete i binari sono posati su superfici drenanti, spesso costituite da prati erbosi o materiali permeabili. Questa scelta consente una gestione più efficiente dell’acqua piovana, riducendo il rischio di allagamenti e migliorando il microclima cittadino. Oltre ai benefici ambientali, i binari verdi contribuiscono a diminuzione del rumore e all’integrazione del tram nel paesaggio urbano. Stoccarda così dimostra come sia possibile combinare infrastrutture di trasporto moderne con soluzioni che rispettano l’ambiente e il comfort urbano.


APS (Alimentation Par le Sol)...Ancora sulla sostenibilità.
Una proposta innovativa per il futuro del tram 2 a Roma è quella di sostituire le tradizionali catenarie con il sistema APS. Questa trasformazione potrebbe rappresentare un importante passo verso un trasporto urbano più moderno e sostenibile.
L'APS è un sistema innovativo di alimentazione elettrica per tram che elimina la necessità delle linee aeree di contatto (catenarie).
Sviluppato per la prima volta per il tram di Bordeaux, il sistema utilizza un terzo binario posizionato tra i due binari, che fornisce energia al tram solo quando il veicolo è direttamente sopra di esso.
Questo sistema funziona grazie a una serie di segmenti conduttori lunghi 8 metri, separati da sezioni isolate di 3 metri, che si attivano solo quando il tram li copre completamente, garantendo sicurezza per pedoni e altri veicoli. La corrente viene trasferita al tram attraverso un pattino situato sotto la vettura, che raccoglie l'energia necessaria per il movimento.
Il primo grande vantaggio di questo progetto sarebbe l’eliminazione delle catenarie sospese, che, oltre a presentare un impatto visivo negativo, spesso sono soggette a malfunzionamenti e necessitano di costante manutenzione. Il sistema APS, che alimenta il tram attraverso la superficie stradale, eliminerebbe i fili, conferendo alla città un aspetto più ordinato e pulito, particolarmente in zone storiche e centrali come quelle attraversate dal tram 2.
Questa innovazione estetica migliorerebbe la qualità del paesaggio urbano, valorizzando la bellezza architettonica della capitale.
Sul piano ambientale ed energetico, il sistem
a APS garantirebbe una gestione più efficiente dell’energia. Poiché il tram verrebbe alimentato in modo diretto attraverso la superficie della strada, senza dispersioni come avviene con le catenarie, si ridurrebbero i consumi e le perdite energetiche, rendendo il servizio tramviario più sostenibile.
Inoltre con l’eliminazione dei fili sospesi si ridurrebbero i rischi legati alla manutenzione e alle interruzioni della corrente, aumentando l’affidabilità del tram e riducendo i disagi per i passeggeri.
Questo farebbe della linea tram 2 un esempio di innovazione nel trasporto pubblico con un servizio sempre più puntuale e sicuro.
Sostituire le catenarie con il sistema APS sulla linea tram 2 quindi potrebbe rappresentare una rivoluzione nel trasporto pubblico cittadino, non solo per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del servizio, ma anche per contribuire alla creazione di una città più verde e funzionale.
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